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lunedì 16 febbraio 2015

1972 Carrozzeria BERTONE - Maserati KHAMSIN - Design Marcello GANDINI

Dopo che Citroën aveva assunto il controllo della Maserati nel 1968, l'influenza della nuova proprietà si era concretizzata in due sportive a motore centrale, la Bora e la Merak, tecnicamente tanto innovative quanto distanti dalle lussuose granturismo a motore anteriore che avevano resa famosa la Casa del tridente; ciò lasciò scontenta una fetta della clientela più tradizionalista. Con la Khamsin la Maserati era intenzionata a coprire questo vuoto nella sua gamma.
Ultima Maserati progettata sotto la supervisione dell'ingegner Giulio Alfieri la Khamsin, designata internamente come Tipo AM120, è una coupé 2+2 lussuosamente rifinita. Disegnata da Marcello Gandini per Bertone, debuttò come prototipo (col marchio Bertone) nell’autunno del 1972 al Salone dell’Automobile di Torino. Nel marzo dell'anno successivo, al Salone dell’Automobile di Ginevra, furono tolti i veli al modello di serie. Il caratteristico nome deriva da quello dell'omonimo vento caldo del deserto egiziano.
Nonostante le sue buone qualità (275 km/h, 0-100 in 7,3 secondi) e gli evidenti miglioramenti rispetto all'apprezzata Ghibli, la Khamsin fu seriamente penalizzata sia dalla crisi petrolifera degli anni Settanta (per fare 100 km servivano 17,5 litri di benzina) sia dalle difficoltà finanziarie della Citroën, che portarono i francesi a chiedere la liquidazione della Maserati (1975): gli appena 435 esemplari prodotti ne sono la conseguenza.
La Khamsin rimase sostanzialmente inalterata per tutti i dieci anni in cui fu prodotta. Nel 1977 la vettura fu leggermente modificata: comparvero tre fessure sopra la calandra per migliorare il raffreddamento. Nel 1979 il motore fu depotenziato da 320 CV a 280 CV riducendo così la velocità di punta a 250 km/h. Uno dei 435 esemplari prodotti fu consegnato nel 1981 a Luciano Benetton.

































1 commento:

  1. Grazie mille, una delle mie preferite. Bella quanto sfortunata, avrebbe meritato di bissare il successo della Ghibli.

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